Congedo straordinario 104 di 2 anni: come funziona, chi ne ha diritto

La guida su cosa sono i congedi straordinari 104, come funzionano, chi ne ha diritto e come può fare domanda

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I coniugi, genitori o parenti entro il terzo grado di una persona con handicap grave, se lavoratori dipendenti pubblici o privati, hanno diritto a due anni di congedo straordinario 104. 

Parliamo di un periodo di 24 mesi retribuito, durante la loro vita lavorativa, indipendentemente dal tipo di contratto o orario di lavoro (part-time o full-time, a tempo indeterminato o determinato).

È possibile autorizzare più lavoratori a usufruire del congedo straordinario per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave, ma in modo alternativo e non contemporaneamente negli stessi giorni.

Vediamo nel dettaglio in questa guida cos’è, come funziona, quali sono le sue regole e chi può usufruire del congedo straordinario legge 104 e le ultime novità introdotte.

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COS’È IL CONGEDO STRAORDINARIO LEGGE 104

Il congedo straordinario 104 è un periodo di assenza dal lavoro retribuito destinato ai lavoratori dipendenti che forniscono assistenza a familiari affetti da disabilità grave, come stabilito dall’articolo 3, comma 3, della Legge 5 Febbraio 1992, n. 104.

È un beneficio riservato ai lavoratori dipendenti statali o del privato (qualsiasi settore), inclusi quelli con contratti a tempo parziale. Questo tipo di aiuto viene anche chiamato “congedo 151”, in quanto introdotto dal Decreto Legislativo n. 151 del 2001.

COME FUNZIONA IL CONGEDO STRAORDINARIO 104

Il congedo straordinario 104 consente ai lavoratori dipendenti di assentarsi dal lavoro nel limite massimo di 24 mesi per assistere un familiare con disabilità grave, riconosciuta ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992 e può essere fruito interamente o frazionato a livello giornaliero, mentre non è possibile usufruirne a ore. Funziona mediante richiesta all’INPS.

Una volta ricevuta la domanda, l’Istituto procede con le opportune verifiche e, solo dopo il suo ok, il lavoratore può iniziare a usufruire del congedo straordinario.

Bisogna specificare, inoltre, che:

  • non vi è alcun termine obbligatorio di preavviso da dare al proprio datore di lavoro, ma è consigliabile comunicare l’intenzione di usufruire del congedo con un preavviso ragionevole;

  • il congedo straordinario 104 è retribuito dall’INPS, che può versare direttamente l’indennità al lavoratore. In alternativa, il datore di lavoro anticipa l’indennità in busta paga al lavoratore. Successivamente, il datore viene rimborsato dall’INPS tramite conguaglio nei versamenti contributivi;

  • durante il periodo di congedo straordinario, l’INPS accredita anche i contributi figurativi, utili ai fini pensionistici, e il lavoratore conserva tutti i diritti (come maternità, paternità, ferie, tredicesima etc.).
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COSA SI PERDE CON IL CONGEDO STRAORDINARIO 104

Durante il congedo straordinario 104, pur mantenendo diversi diritti, il lavoratore non percepisce la retribuzione variabile (come straordinari, bonus, premi di produzione legati all’attività lavorativa).

L’INPS ha inoltre chiarito, con il Messaggio 4 gennaio 2024, n. 30, che i periodi di congedo non sono computati ai fini della maturazione di ferie, tredicesima e trattamento di fine rapporto (TFR).

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QUANTO SPETTA

L’indennità per il congedo straordinario 104 corrisponde alla retribuzione dell’ultimo mese di lavoro precedente il congedo, calcolata sulla base delle voci fisse e continuative, con un limite massimo di reddito rivalutato annualmente. Per il 2024, questo limite era fissato a 56.586 euro.

Al momento, non sono invece disponibili informazioni ufficiali sul limite massimo di reddito per il 2025. Tuttavia, è consuetudine che tale limite venga aggiornato annualmente in base all’andamento dell’indice Istat dei prezzi al consumo. Vi faremo sapere, al riguardo, quando ci sono novità.

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CHI HA DIRITTO A DUE ANNI DI CONGEDO STRAORDINARIO

Possono usufruire del congedo straordinario 104 i lavoratori dipendenti PA o del privato, in base alla seguente gerarchia di priorità:

  • coniuge convivente, parte dell’unione civile convivente o convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;

  • padre o madre, inclusi quelli adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di assenza, decesso o presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente, della parte dell’unione civile convivente o del convivente di fatto;

  • figlio convivente della persona disabile in situazione di gravità, quando mancano sia il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto, sia entrambi i genitori del disabile, a causa di mancanza, decesso o patologie invalidanti;

  • fratello o sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, qualora manchino il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile, a causa di mancanza, decesso o patologie invalidanti;

  • parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, quando sono assenti il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile, a causa di mancanza, decesso o patologie invalidanti.

La convivenza con il familiare disabile in situazione di gravità deve essere stabilita entro l’inizio del periodo di congedo richiesto e deve essere mantenuta per l’intera durata dello stesso. Stabilito chi può usufruire del congedo straordinario legge 104, scopriamo anche a chi non spetta.

Come chiarito invece dalla Circolare n. 1 del 2012 del Ministero della Funzione Pubblica, le regole per il congedo straordinario dipendenti pubblici sono le stesse di quelle richieste per i lavoratori subordinati del settore privato. Dunque, possono richiedere il congedo straordinario 104 i docenti, i medici alle dipendenze delle PA, le forze dell’ordine e tutti gli altri dipendenti statali.

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REQUISITI CONGEDO STRAORDINARIO LEGGE 104

Il congedo straordinario 104 è un diritto riservato ai lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico che privato), inclusi quelli a tempo parziale. Affinché possa essere richiesto, ecco i requisiti indispensabili:

  • la persona per la quale si richiede il congedo deve essere affetta da disabilità grave, come definito dall’articolo 3, comma 3, della Legge 5 Febbraio 1992, n. 104. Ma, INPS chiarisce che:
    tale disabilità deve essere riconosciuta dalla competente commissione medica integrata ASL/INPS, ma la persona non deve essere ricoverata a tempo pieno presso strutture ospedaliere che forniscono assistenza sanitaria continua. Per maggiori dettagli sulla procedura per le domande per il riconoscimento invalidità, vi consigliamo di leggere questa guida;
    non è consentito richiedere il congedo straordinario durante il ricovero a tempo pieno della persona disabile, ad eccezione di situazioni specifiche come interruzioni per visite e terapie certificate, ricovero di un disabile in stato vegetativo persistente o con prognosi infausta a breve termine, o ricovero di un disabile in situazione di gravità con richiesta di assistenza da parte del personale sanitario;
    il riconoscimento della disabilità grave ha effetto dalla data di rilascio dell’attestato, salvo indicazioni diverse nella certificazione. Se la certificazione non viene rilasciata entro 45 giorni dalla domanda, è possibile presentare un certificato temporaneo emesso da un medico specialista della ASL. Tale certificazione sarà valida fino alla conferma definitiva;
    la certificazione provvisoria deve includere la diagnosi e le difficoltà socio-lavorative, relazionali e situazionali causate dalla patologia. Il medico assume la responsabilità di quanto attestato. La certificazione provvisoria può essere presa in considerazione prima dei 45 giorni dalla domanda e rimane valida fino alla conferma definitiva. In caso di patologie oncologiche, la certificazione provvisoria è valida dopo 15 giorni dalla domanda e ha efficacia fino alla conferma definitiva.

  • il congedo straordinario può essere fruito anche durante il periodo compreso tra la scadenza del verbale rivedibile e il completamento dell’iter di revisione. In caso di revisione che conferma la disabilità grave, la domanda sarà accolta con decorrenza dalla data di presentazione dell’istanza. Se la revisione non conferma la disabilità, si procederà al recupero del beneficio, come vi spieghiamo più avanti nel dettaglio. Lavoratori già autorizzati al beneficio possono continuare a fruirne durante l’iter di revisione, presentando una nuova domanda se necessario.

Inoltre, per quanto riguarda il requisito di residenza richiesto per il congedo straordinario 104, la sentenza della Cassazione n. 27232 del 22 dicembre 2014 stabilisce che il congedo straordinario 104 al lavoratore spetta anche se non convive con il familiare portatore di handicap, cioè anche se ha domicilio o residenza in una città distante.

A CHI NON SPETTA

Non sono ammessi a richiedere il congedo straordinario 104, le seguenti categorie:

  • lavoratori impiegati nei servizi domestici e familiari;

  • lavoratori a domicilio;

  • lavoratori agricoli giornalieri;

  • lavoratori autonomi;

  • lavoratori parasubordinati.
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COME PRESENTARE DOMANDA

La richiesta di congedo straordinario deve essere presentata online tramite il servizio dedicato sul sito dell’INPS, autenticandosi con SPID, CIE, Carta d’Identità Elettronica o CNS, Carta Nazionale dei Servizi.

In alternativa è possibile:

  • effettuare la domanda attraverso il Contact center INPS chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure il numero 06 164 164 da rete mobile;

  • rivolgervi agli enti di patronato e intermediari dell’Istituto che possono presentare domanda per nostro nome e conto.

Inoltre, INPS chiarisce anche che nei casi delle adozioni nazionali o internazionali, è necessario fornire informazioni dettagliate, compresa la data di ingresso in famiglia, la data di adozione o affidamento, la data di ingresso in Italia, la data del provvedimento, il tribunale competente e il numero del provvedimento.

DURATA DEL CONGEDO

La validità della domanda di congedo straordinario inizia dalla sua presentazione. È possibile richiedere un periodo massimo di due anni di congedo straordinario 104 nel corso dell’intera vita lavorativa.

Questo limite si applica globalmente a tutti gli aventi diritto per ogni familiare con disabilità grave. In caso di più familiari disabili, è possibile beneficiare del congedo per ciascuno di essi, ma il totale complessivo non può superare i due anni. Non è prevista la possibilità di “raddoppiare” questo limite.

Scopriamo insieme i dettagli su come funziona la fruizione del congedo straordinario.

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CONGEDO STRAORDINARIO 104, COSA SI PUÒ FARE

Il lavoratore che fruisce del congedo straordinario legge 104 per massimo due anni non è vincolato a essere accanto alla persona affetta da grave disabilità 24 ore su 24. L’elemento chiave previsto dal Decreto Legislativo n. 151 del 2001 che istituisce la misura, è garantire effettivamente l’assistenza necessaria.

Dunque, la giurisprudenza ritiene generalmente giustificato l’allontanamento quando mira a soddisfare contemporaneamente sia l’interesse dell’assistito che quello del lavoratore. Per tali motivi, sono consentiti momentanei allontanamenti e spostamenti necessari per visite mediche o acquisti indispensabili. Ad esempio, il lavoratore può allontanarsi per acquistare medicinali o fare la spesa non solo per il familiare disabile, ma anche per sé stesso.

Poi, il lavoratore ha il diritto di prendersi del tempo per riposare. Le assenze possono essere utilizzate anche per riprendersi dalla fatica che comporta l’assistenza a una persona con grave handicap, poiché la legge non impone che il familiare debba rimanere costantemente a contatto con la persona da assistere.

Cosa non si può fare quando si è in congedo straordinario? È vietato andare in vacanza durante il congedo biennale. Una sentenza della Cassazione ha qualificato come truffa aggravata ai danni dello Stato l’uso del congedo straordinario per trascorrere una vacanza, lasciando il disabile sotto l’assistenza di altre persone.

COSA FARE IN CASO DI CONGEDO STRAORDINARIO RIFIUTATO

Nel caso di rifiuto delle domande di permessi retribuiti o congedo straordinario 104, è possibile presentare ricorso al comitato provinciale della struttura territoriale dell’INPS competente rispetto alla residenza del lavoratore. Il ricorso al comitato provinciale non esclude la possibilità di ricorrere alle vie giudiziarie.

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CONTROLLI CONGEDO STRAORDINARIO 104

A effettuare i controlli sulla fruizione e l’uso del congedo straordinario 104 è INPS con l’aiuto, nel caso, degli ispettori territoriali e delle Forze dell’ordine. L’INPS può agire autonomamente o su denuncia da parte di terzi. Vale la pena chiarire che l’uso improprio di tali permessi può comportare:

  • da un lato, la possibilità di essere licenziati per giusta causa, con licenziamento immediato, senza preavviso;

  • dall’altro lato, può dar luogo a un procedimento penale a causa dell’indebita percezione del trattamento economico erogato dall’INPS.

La pena prevista per tale comportamento va dalla reclusione da sei mesi a tre anni. Nel caso in cui la somma indebitamente percepita sia pari o inferiore a 3.999,96 euro, si applica esclusivamente una sanzione amministrativa, che prevede il pagamento di una somma di denaro compresa tra 5.164 e 25.822. euro.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI 

A proposito delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, vi invitiamo a leggere il nostro articolo sul bonus caregiver nel 2025. Vi consigliamo poi, la lettura della riforma disabilità 2025 e il nostro articolo con tutte le novità sull’accertamento della condizione di disabilità.

Da leggere anche la guida su come presentare la domanda di invalidità civile.

Infine, sapere tutte le agevolazioni disponibili per lavoratori e famiglie, e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

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