Anche nel 2023 viene erogato l’assegno unico figli 2023, il sussidio economico in favore di chi ha figli, dal 7° mese di gravidanza, fino al 21° anno di età.
L’assegno unico e universale figli ha un valore che varia da 175 euro a 50 euro al mese per ogni figlio minorenne. Dai 18 ai 21 anni il contributo varia da da 85 euro a 25 euro. L’importo spettante dipende dall’ISEE e dall’età dei bambini, ad eccezione dei figli disabili per cui non vi sono limiti di età.
Per aiutarvi nel comprendere la normativa abbiamo realizzato questa guida dettagliata, semplice e chiara, sull’assegno unico 2023.
COS’È L’ASSEGNO UNICO FIGLI 2023
L’assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico che viene attribuito a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età. L’importo varia in base all’ISEE della famiglia e all’età dei figli a carico. E’ definito “unico” perché unifica e sostituisce una serie di misure a sostegno delle famiglie, e “universale” in quanto viene attribuito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia. È stato introdotto dal Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230 da gennaio 2022 ma le prime somme sono state erogate da marzo dello stesso anno. Nel 2023, per chi ha già fatto domanda nel 2022, non è necessario fare una nuova domanda ma l’erogazione continua normalmente. Si precisa, tuttavia, che come vi spieghiamo in questo articolo, con la Legge di Bilancio 2023 dal 1° gennaio 2023 ci sono alcune novità in termini di aumenti del contributo per alcune categorie di famiglie. Ma andiamo per gradi e vediamo a chi spetta l’assegno unico figli 2023, l’importo e ogni altra cosa utile da sapere.
A CHI SPETTA
L’assegno unico figli spetta a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori (non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati) e senza limiti di reddito. In particolare spetta alle famiglie:
- per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, a decorrere dal 7° mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
1) frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea, ovvero frequenti o sia iscritto a:
– licei, istituti tecnici, istituti professionali di durata quinquennale per il conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore;
– percorsi di Formazione Professionale Regionale (Centri di Formazione Professionale), a cui si accede dopo la scuola media e che normalmente ha una durata di 3 o 4 anni finalizzata a ottenere una Qualifica professionale ovvero, dopo il quarto anno, il Diploma professionale di tecnico;
– percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), sia pubblici che privati, a cui normalmente si accede se in possesso di diploma di scuola superiore, aventi durata annuale e con cui si consegue una specializzazione professionale di 4° livello EQF ;
– Istituti Tecnici Superiori (ITS), di durata biennale o triennale, cui normalmente si accede con il diploma di scuola secondaria, conseguendo al termine del percorso una qualifica di “Tecnico superiore” di 5º livello EQF;
– corso di laurea riconosciuto dall’ordinamento;
2) svolga un tirocinio oppure un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
3) sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
4) svolga il servizio civile universale;
- per ogni figlio con disabilità a carico per cui non sono previsti limiti di età.
ALTRI REQUISITI DI CITTADINANZA E RESIDENZA
Chi vuole chiedere l’assegno unico figli deve inoltre essere in possesso dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:
- sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
- sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- sia residente e domiciliato in Italia;
- sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
IMPORTO ASSEGNO UNICO FIGLI
L’importo è variabile e viene determinato in base all’ISEE del nucleo familiare richiedente e all’età dei figli a carico. Vediamo tutti i dettagli.
Per ciascun figlio minorenne: importo da 175 euro a 50 euro al mese. Tale importo spetta nella misura piena di 175 euro per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro l’importo rimane di 50 euro.
Per ciascun figlio maggiorenne fino a 21 anni: importo da 85 euro a 25 euro al mese. Tale importo spetta in misura piena di 85 euro per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di ISEE superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro. Per livelli di ISEE superiori a 40.000 euro l’importo rimane di 25 euro. Per maggiori dettagli con riguardo all’assegno unico in presenza di figli maggiorenni vi consigliamo di leggere l’approfondimento specifico.
MAGGIORAZIONI DELL’IMPORTO
Inoltre sono previste delle maggiorazioni dell’importo dell’assegno unico per i figli per alcuni casi specifici. In particolare, sono previsti incrementi del contributo economico per:
- famiglie con più di 2 figli;
- presenza nel nucleo familiare di figli disabili senza limiti di età (disabilità grave e media);
- età inferiore a 21 anni della madre;
- genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, che si applica anche ai nuclei vedovili;
- famiglie con ISEE fino a 25.000 euro (fino al 2024).
Vale la pena precisare che, come vi abbiamo spiegato in questo articolo, a novembre 2022 era stato annunciato lo stop alla maggiorazione prevista per i genitori entrambi titolari di reddito da lavoro per le famiglie monogenitoriali, con restituzioni all’INPS tramite conguaglio.
Successivamente, con Messaggio n. 724 del 17-02-2023, l’INPS ha spiegato che, la maggiorazione per i genitori entrambi lavoratori non può essere richiesta laddove la domanda sia presentata per un nucleo composto da un solo genitore anche se lavoratore. Tuttavia, tenuto conto della maggiore fragilità dei nuclei vedovili, l’INPS ha comunicato che a tali famiglie il bonus per il secondo percettore di reddito viene erogato d’ufficio (senza dover presentare domanda). L’erogazione avviene solo nel caso dei decessi del genitore lavoratore che si sono verificati nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’assegno.
Per tutti i dettagli sulla maggiorazione dell’importo dell’assegno unico e a chi spetta leggete questo approfondimento.
INCREMENTI ASSEGNO UNICO DAL 2023
Ma ci sono delle novità per il 2023, come vi spieghiamo in questo focus. L’importo erogato a titolo di assegno unico universale a partire dal 2023 viene infatti incrementato, per il primo anno di vita dei figli e per i figli fino a 3 anni di età, in presenza di redditi ISEE fino a 40.000 euro per i nuclei con tre o più figli. Si tratta delle maggiorazioni previste nella misura del:
- 50% nel primo anno di vita del figlio;
- 50% per le famiglie con almeno 3 figli e valori ISEE fino a 40.000 euro, per i soggetti da 1 a 3 anni compiuti.
La novità in vigore dal 1° gennaio 2023 determina un aumento, per ciascun minore, fino a 1 anno di vita, degli importi spettanti che vanno, sulla base degli importi 2022, da 87,5 euro al mese nel caso di ISEE inferiori a 15 mila euro (50% x 175) a 25 euro al mese (50%x 50) nel caso di ISEE uguali o superiori a 40.000 euro. Questo incremento, ribadiamolo, viene riconosciuto fino ai 3 anni compiuti, ma solo a partire dal terzo figlio in poi e per valori ISEE fino a 40.000 euro:
- per ciascun figlio di età inferiore a 1 anno;
- per ciascun figlio di età compresa tra 1 e 3 anni, per le famiglie con almeno 3 figli.
ASSEGNO UNICO TABELLE ISEE
Per avere maggiori dettagli ed esempi sugli importi dell’assegno unico, si consiglia di consultare le tabelle allegate al testo del Decreto Assegno Unico, ovvero il Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230. Nello specifico, nella prima tabella (Pdf 268 Kb) si specificano quali sono le quote dell’assegno unico figli minori, maggiorenni fino a 21 anni e calcolando poi le maggiorazioni. Ovvero quelle per figli successivi al secondo, non autosufficienti, con disabilità grave o media, figli disabili maggiorenni o minorenni a carico, per le giovani mamme under 21 e per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Nel testo vi sono anche:
- tabella A (Pdf 881 Kb) che vale per i nuclei familiari con entrambi i genitori e almeno un figlio minore;
- tabella B (Pdf 1 Mb) che vale per i nuclei familiari con un solo genitore e almeno un figlio minore;
- tabella C (Pdf 44 Kb) che indica il valore mensile per le detrazioni fruite da genitori entrambi con reddito e con figli a carico;
- tabella D (Pdf 44 kb) che indica il valore medio delle detrazioni fruite per figli a carico.
ADEGUAMENTO DEGLI IMPORTI
Gli importi dell’assegno e le relative soglie ISEE verranno adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita. Con riguardo all’assegno relativo ai mesi di gennaio e febbraio di ogni anno, si fa riferimento all’ISEE in corso di validità a dicembre dell’anno precedente.
ESEMPI DI IMPORTO DELL’ASSEGNO UNICO 2023
In base alle tabelle del testo del Ddl sull’assegno unico, gli importi cambiano. Ad esempio, una famiglia con un ISEE fino a 15.000 euro riceverà:
- 175 euro al mese con un figlio;
- 350 euro al mese con 2 figli;
- 610 euro al mese con 3 figli;
- 970 euro al mese con 4 figli;
- 1.090 euro al mese ma solo se entrambi i genitori lavorano. Viene garantita dunque la cifra di 30 euro per 4 figli, ovvero 120 euro in più. A questa cifra vanno aggiunti i 20 euro al mese a figlio in caso di mamma under 21.
Invece, per esempio, gli importi cambiano per una famiglia con ISEE superiore a 40.000 euro che riceverà:
- 50 euro al mese con un figlio;
- 100 euro al mese con 2 figli;
- 165 euro al mese con 3 figli;
- 330 euro al mese con 4 figli.
Anche in questo caso occorre sommare i 20 euro a figlio se la mamma ha meno di 21 anni mentre non c’è la maggiorazione per i genitori lavoratori.
SIMULATORE DELL’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE
È online sul sto dell’INPS anche il simulatore dell’Assegno unico e universale su cui vi consigliamo di leggere questo approfondimento dove è disponibile il link per accedere direttamente al simulatore e la guida all’utilizzo. Il servizio permette agli interessati di simulare l’importo mensile della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico. Il servizio è accessibile liberamente, senza credenziali di accesso, ed è consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso.
COME PRESENTARE DOMANDA PER L’ASSEGNO UNICO FIGLI 2023
Ma come fare domanda per l’assegno unico figli? Premesso che chi ha già fatto richiesta nel 2022 non deve fare una nuova domanda nel 2023 come chiarito nella Circolare n° 132 del 15-12-2022 (a meno che non ci siano state nuove nascite nel frattempo, ovviamente), l’istanza può essere presentata attraverso i seguenti canali:
- portale web INPS, utilizzando l’apposito servizio raggiungibile direttamente dalla home page del sito INPS, se si è in possesso di SPID di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
- Contact Center Integrato INPS, contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
- Istituti di Patronato, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.
TUTORIAL INPS PRESENTAZIONE DOMANDA
L’inps ha realizzato un video tutorial che mostra come presentare la domanda passo per passo:
QUANDO PRESENTARE DOMANDA E SCADENZA
La domanda per l’assegno unico figli può essere presentata dal 1° gennaio di ogni anno, con riferimento al periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di febbraio dell’anno successivo. Non è indispensabile presentare subito la domanda a gennaio, è possibile farlo anche nei mesi successivi.
La domanda di assegno unico e universale per i figli deve essere presentata dal genitore una volta sola per ogni anno di gestione e deve indicare tutti i figli per i quali si richiede il beneficio, con la possibilità di aggiungere ulteriori figli per le nuove nascite che dovessero verificarsi in corso d’anno e ferma restando la necessità di aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per gli eventi sopravvenuti.
Per i nuovi nati l’assegno decorre dal settimo mese di gravidanza. La domanda deve essere presentata dopo la nascita, dopo che è stato attribuito il codice fiscale al minore. Con la prima mensilità di assegno verranno pagati gli arretrati a partire dal settimo mese di gravidanza.
MODIFICA E VERIFICA DELLA DOMANDA
L’INPS ha previsto alcune funzionalità specifiche relative alla procedura online assegno unico e universale per i figli a carico. Attraverso lo stessa pagina con cui si è fatto richiesta, infatti, si può modificare la domanda, verificare se la domanda è bloccata a causa di anomalie/incompletezze e visualizzare i pagamenti. Tutte le informazioni su queste funzioni e come usarle sono contenute nel Messaggio INPS n.1962 del 9 maggio 2022.
QUANDO VIENE PAGATO L’ASSEGNO UNICO
Ma quando si comincia a ricevere, dopo aver presentato domanda, l’assegno unico nella pratica? Nel 2022, visto che era il primo anno di erogazione del contributo, i tempi sono stati più lunghi, con uno scarto di tre mesi. Per il 2023, il pagamento dell’assegno unico viene effettuato il mese successivo a quello di presentazione della domanda. Ferma restando la decorrenza, l’INPS assicura di provvedere al riconoscimento dell’assegno entro 60 giorni dalla domanda. I pagamenti, per coloro che ricevono l’AUU nel periodo marzo 2022- febbraio 2023 iniziano comunque a marzo 2023. A fronte di nuove domande intervenute tra gennaio e febbraio 2023 i pagamenti avvengono comunque da marzo 2023.
Per quanto attiene la decorrenza della prestazione, si ricorda che – per le domande presentate entro il 30 giugno del 2023 – l’Assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno. A chiarire la decorrenza dell’AUU per il 2023 è la Circolare INPS n° 132 del 15-12-2022.
QUANTIFICAZIONE AUU IN BASE AD ISEE
Per la quantificazione dell’Assegno permane, per tutti i beneficiari, l’onere di procedere alla presentazione della nuova DSU per l’anno 2023. In assenza di una nuova DSU, correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico e universale sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.
I dati ISEE non inseriti in prima istanza verranno automaticamente aggiornati dall’INPS sulla base delle certificazioni acquisite dagli utenti tramite Caf o Agenzia delle entrate e le somme relative degli assegni saranno automaticamente adeguate.
Nel caso di nuove nascite, la modifica alla composizione del nucleo familiare deve essere comunicata con apposita procedura telematica all’INPS o presso patronati entro 120 giorni dalla nascita del nuovo figlio, e il pagamento dell’assegno avverrà a partire dal settimo mese di gravidanza.
ISEE NON OBBLIGATORIO PER PRESENTARE LA DOMANDA
L’importo dell’assegno unico è determinato secondo il valore ISEE che, quindi serve per fare la domanda anche se non è obbligatorio. Chi non presenta l’ ISEE avrà l’importo minimo e potrà comunque presentarlo in un secondo momento.
In tale caso, occorre distinguere le sottoelencate ipotesi:
- ISEE presentato entro il 30 giugno: la prestazione verrà conguagliata e spetteranno tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo;
- con ISEE presentato dal 1° luglio: la prestazione viene calcolata sulla base del valore dell’indicatore al momento della presentazione dell’ISEE;
- assenza di ISEE oppure ISEE pari o superiore a 40.000 euro: la prestazione spettante viene calcolata con l’importo minimo previsto dall’articolo 4 del Decreto Legislativo n. 230/2021 (50 euro per i figli minori e 25 euro per i maggiorenni).
CHI PUÓ PRESENTARE DOMANDA
La domanda di assegno unico universale può essere presentata da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale. In caso di affidamento esclusivo, l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di nomina di un tutore, l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato. I figli maggiorenni possono presentare la domanda in sostituzione dei genitori e richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante.
Per maggiori dettagli sull’assegno unico e alla differenza tra affidamento esclusivo o condiviso nel caso di genitori divorziati o separati vi invitiamo a leggere l’articolo di approfondimento.
COME VIENE EROGATO L’IMPORTO
Il nuovo assegno unico per i figli viene erogato dall’INPS attraverso le seguenti modalità:
- accredito su uno strumento di riscossione dotato di codice International Bank Account Number (IBAN) aperto presso prestatori di servizi di pagamento operanti in uno dei Paesi dell’aerea SEPA (Single Euro Payments Area). Gli strumenti di riscossione dell’assegno sono:
– conto corrente bancario;
– conto corrente postale;
– carta di credito o di debito dotata di codice IBAN;
– libretto di risparmio dotato di codice IBAN;
- consegna di contante presso uno degli sportelli postali del territorio italiano;
- accredito sulla carta di cui all’articolo 5 del Decreto Legge n. 4/2019, per i nuclei beneficiari di Reddito di cittadinanza. Per questi fruitori, vi spieghiamo i dettagli nel paragrafo seguente.
L’assegno inoltre, viene erogato sul conto corrente di entrambi i genitori in pari misura o, previo accordo degli stessi, su un unico conto corrente, la scelta viene fatta in fase di presentazione della domanda. Per decidere le modalità di erogazione basterà spuntare l’apposita casella sulla domanda come spiegato nel dettaglio nell’articolo 7 del Messaggio INPS n° 4748 del 31-12-2021. In caso di affidamento esclusivo l’assegno spetta, in mancanza di diverso accordo, al genitore affidatario.
CHIARIMENTI INPS
L’INPS, attraverso il Comunicato del 22 febbraio 2022, ha fornito i seguenti chiarimenti sul pagamento dell’assegno unico:
- dal mese di marzo cessano le prestazioni erogate in busta paga o con la pensione per il nucleo familiare e le detrazioni fiscali relative, che vengono sostituite dall’assegno unico;
- l’assegno unico è pagato sull’IBAN indicato dal richiedente o sulla carta RdC per i percettori di Reddito di Cittadinanza;
- coloro che hanno già fatto domanda, comunicando correttamente l’IBAN, riceveranno l’assegno entro il mese di marzo;
- l’IBAN deve essere un servizio di pagamento operante in uno dei Paesi dell’area SEPA (conto corrente bancario/postale, carta di credito o di debito, libretto di risparmio);
- per il corretto pagamento dell’assegno unico l’IBAN deve risultare intestato o cointestato al beneficiario della prestazione, eccetto che nel caso di domanda presentata dal tutore di genitore incapace;
- l’INPS verifica la titolarità dell’IBAN attraverso un apposito processo telematico;
- il pagamento viene bloccato in caso di mancata corrispondenza della titolarità dell’IBAN al codice fiscale del richiedente;
- per evitare il blocco del pagamento, in caso di discordanze, i cittadini che hanno già fatto domanda di assegno unico all’istanza tramite le proprie credenziali e modificare l’IBAN.
VINCOLI PER I PERCETTORI DI REDDITO DI CITTADINANZA
I nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza l’assegno unico per i figli sarà corrisposto d’ufficio dall’INPS (ovvero senza fare domanda). Il Governo ha poi stabilito che in tal caso, il beneficio complessivo si determina sottraendo dall’importo teorico spettante la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare, calcolata sulla base della scala di equivalenza. La richiesta di suddivisione del Reddito di cittadinanza fra i componenti maggiorenni del nucleo comporta anche il pagamento dell’assegno unico in parti uguali fra gli esercenti la responsabilità genitoriale. L’assegno unico dunque è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, e anche con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli indicati. Ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’assegno sarà corrisposto dall’INPS, senza necessità di presentare domanda. Per sapere quali sono i nuovi criteri del Reddito di Cittadinanza, vi consigliamo di leggere questo articolo.
NEUTRALITÀ FISCALE E COMPATIBILITÀ
L’assegno non concorre alla formazione del reddito complessivo. L’assegno è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali. Inoltre è compatibile con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli definiti di seguito. Per la determinazione del Reddito familiare l’assegno non si computa nei trattamenti assistenziali.
ASSEGNO UNICO FIGLI DISABILI
Ci sono, poi, delle regole particolari per l’assegni unico universale in caso di figli disabili. Infatti, il Decreto Semplificazioni Fisco ha previsto delle maggiorazioni sull’importo riconosciuto, una regola inizialmente nata in via temporanea e poi divenuta strutturale – quindi operativa anche dal 2023 in poi- grazie alla Legge di Bilancio 2023 come vi spieghiamo in questo approfondimento. In buona sostanza, diventa strutturale il riconoscimento a tutti i figli a carico con disabilità, indipendentemente dall’età, dell’importo base dell’AUU previsto per i figli minorenni, ovvero 175 euro mensili a figlio. Tale importo spetta:
- con ISEE pari o inferiore a 15.000 euro, in misura piena;
- con ISEE superiori, esso si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.000 euro;
- con ISEE superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante.
Confermata dal 1° gennaio 2023, l’equiparazione della maggiorazione dell’importo base tra figli minorenni e figli maggiorenni sotto 21 anni. Tale maggiorazione viene calcolata sulla base della condizione di disabilità ed è pari a:
- 105 euro mensili in caso di non autosufficienza;
- 95 euro mensili in caso di disabilità grave;
- 85 euro mensili in caso di disabilità media.
Per ogni dettaglio sulle particolarità relative all’Assegno unico per i figli disabili vi consigliamo di leggere l’approfondimento dedicato aggiornato in base alle novità 2023.
FAQ ASSEGNO UNICO FIGLI
L’Inps ha pubblicato le domande e risposte frequenti – FAQ sull’assegno unico e universale per i figli, per rispondere a dubbi e problemi comuni. E’ possibile consultare le FAQ Inps sull’assegno unico visitando questa pagina, che viene periodicamente aggiornata.
COSA SOSTITUISCE L’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE
Con l’arrivo dell’assegno unico ai figli vengono abrogate una serie di altre misure di sostegno alla natalità. Dal 1° gennaio 2022 vengono abrogati:
- bonus mamma domani (premio alla nascita);
- le disposizioni normative concernenti il Fondo di sostegno alla natalità (commi 348 e 349 dell’articolo 1 della Legge 11 dicembre 2016, n. 232).
Inoltre, a decorrere dal 1° marzo 2022 vengono abrogati:
- assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
- assegni familiari (ANF), limitatamente ai nuclei familiari con figli e orfanili;
- assegno di natalità (cd. Bonus bebè),
- detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni previste dall’articolo 12, commi 1, lettera c), e 1-bis, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI, TESTO DEL DECRETO
- Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230 (Pdf 124 Kb) – con in allegato le TABELLE A, B, C, D con gli importi per ogni fascia di reddito e aiuti per calcolare l’ammontare dell’assegno unico.
- Legge 1 Aprile 2021 n. 46 (Pdf 73Kb).
- Messaggio INPS n° 4748 del 31-12-2021 – Rilascio della procedura informatica per la presentazione delle domande.
- Informativa INPS sull’Assegno Unico e Universale per i datori di lavoro.
- Informativa INPS per lavoratori dipendenti e autonomi.
- Circolare INPS n° 23 del 09-02-2022 – Ulteriori indicazioni sulla misura.
- Comunicato INPS del 22 febbraio 2022 – Precisazioni sul pagamento.
- Messaggio INPS n. 1962 del 9-05-2022 (Pdf 99,8 Kb).
- Circolare n° 132 del 15-12-2022 (Pdf 117 Kb).
- Messaggio n° 724 del 17-02-2023 (Pdf 86 Kb).
- Testo integrale (Pdf 1 Mb) della Legge di Bilancio 2023 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.303 del 29-12-2022 – Supplemento Ordinario n. 43.
Aggiorneremo nel tempo questa guida con le nuove disposizioni ed eventuali approfondimenti utili. Ogni giorno aiutiamo gratuitamente milioni di lavoratori e famiglie.
COSA FARE IN CASO DI DUBBI O PROBLEMI
In caso di dubbi o problemi è possibile chiamare il Contact center INPS che è raggiungibile componendo il numero 803 164, gratuito da telefono fisso e il numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 20 e il sabato dalle ore 8 alle ore 14 (ora italiana).
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Per conoscere più nel dettaglio come funziona l’assegno unico in caso di genitori separati o divorziati vi consigliamo di leggere l’approfondimento specifico. Per l’ipotesi particolare dei figli maggiorenni vi invitiamo poi a consultare l’articolo dedicato. Per conoscere tutti gli aiuti, agevolazioni e bonus per lavoratori e famiglie è possibile visitare questa pagina. Tra le novità segnaliamo quelle della Legge di Bilancio 2022 e quelle della Legge di Bilancio 2023, spiegate in questo focus.
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ciao… ho una domanda.. puoi rispondere per favore.. mio figlio è nato il 16/08/2022 e fa domanda per l’assegno unico nel gennaio 2023 dopo più di 120 giorni dopo.. quindi posso ricevere l’assegno da sette mesi in gravidanza ..grazie
scusa ma non si capisce molto la tua domanda..
Buongiorno posso accreditare l’assegno unico sull’ Iban intestato a mia figlia maggiorene anche se il richiedente alla domanda sono io ?
Grazie
penso proprio di si, comuqnue se vuoi toglierti il dubbio puoi provare a chiamare il contact center INPS e porre la domanda a loro
Buongiorno, vorrei sottoporre un caso: una bimba è nata il 29/10/2022 e per svariate vicissitudini i genitori non hanno ancora richiesto l’assegno unico. Ci sono dei termini per la presentazione della domanda senza penalizzazioni? Grazie.
No, il punto è che non è retroattivo, quidni non avendolo fatto prima ha perso i mesi precedenti
BUONGIORNO. HO TRE FIGLI DI CUI UNO IN DATA 26.10 E’ DIVENTATO MAGGIORENNE ED AUTOMANTICAMENTE L’IMPORTO DELL’ASSEGNO UNICO E’ STATO DECURTATO. AI PRIMI DI NOVEMBRE HO COMPILATO LA DOMANDA INTEGRATIVA PER RIMETTERE IN GIOCO IL TERZO FIGLIO. LA DOMANDA E’ STATA ACCETTATA MA PER ORA NON HO ANCORA RICEVUTO BONIFICO DALL’INPS
COSA DEVO FARE?
GRAZIE
Ho ricevuto l’Assegno Unico per mio figlio fino al suo compimento in agosto dei 18 anni. Ora non arriva più anche se lui è ancora studente e non ha mai lavorato. Ho riprovato a fare la domanda all’INPS, ma risulta già inserita. Perché l’INPS non lo versa più ? Grazie
Probabilmente stanno ancora lavorando la pratica perchè visto che suo figlio ha compiuto 18 anni stanno esaminando i nuovi requisiti (frequenza di un corso di studi). Forse deve aspettare un altro po’ e dovrebbe ricevere tutti gli assegni con gli arretrati. Le consiglio comunque di chiamare il numero verde INPS.
Mio figlio ha 17 anni ha cominciato a lavorare come tirocinante , ho diritto
ancora all’assegnoo universale visto che è ancora minorenne ?
sì penso di sì perchè se riceve un rimborso spese non si tratterebbe di reddito da lavoro e rimarrebbe a tuo carico
Mio figlio ha percepito l’assegno unico fino al mese di giugno
A luglio ha lavorato come animatore turistico fino al 4 settembre
Adesso gli è arrivato un messaggio dall’Inps nel quale è scritto che la sua domanda di assegno unico è decaduta
Perche ? Forse per questi 2 mesi in cui ha lavorato?
Cosa posso fare?
Può rifare la domanda?
Grazie
Forse si, deve provare a chiamare il call center INPS, così guardano nel dettaglio la situazione personale e le sanno dire di preciso il motivo.
Buonasera, pongo un quesito.
Un figlio di anni 20, si sposa, cambia residenza e fa nucleo familiare con il coniuge, studia; puo’ richiedere l’assegno unico per se stesso direttamente all’inps?
No, se si sposa vuol dire che crea un nuovo nucleo familiare, quindi no. Però se non ha soldi per mantenersi può chiedere il reddito di cittadinanza, o valutare se sono disponibili altri sussidi
Buongiorno…vorrei fare una domanda ho tre figli e l’assegno unico mi è sta arrivando con i giorni diversi presempio all 1 luglio mi è arriva un asegno unico e 6 luglio un altra ….così funziona perché è la prima volta che lo prendo grazie
La cosa importante è che arrivi, i giorni del pagamento dipendono dall’INPS.
MIA FIGLIA COMPIRA’ 21 ANNI IL 10 LUGLIO, L’ASSEGNO MI SPETTERA’ X L’INTERO MESE?
DAL MESE DI AGOSTO POTRO’ CHIEDERE LE DETRAZIONI, VISTO CHE NON HANNO REDDITO?
Mio fratello è il mio amministratore di sostegno. Può richiedere l’assegno unico universale all’Inps? Se si, in che modo? Grazie
seguendo la procedura prevista dall’inps
Mio figlio ha 18anni non è a carico mio può fare la domanda per l’assegno unico? Perché non riusciamo a capire ?
Mia figlia compirà 21anni il 23/10/22, devo provvedere io alla sospensione dell’assegno unico figli?
Sino a febbraio percepivo l’assegno nucleo familiare comprensivo dell’importo per invalidità di mia moglie, ora non vedo la possibilità di continuare in questa direzione perché non prevista in sede di domanda.
Grazie
Ogni quanto e quando bisogna fare la richiesta all anno
Una sola volta all’anno.
Buongiorno, se richiedo assegno unico, posso continuare a beneficiare della borsa di studio ADISU?
Salve volevo sapere a chi spetta l’ assegno unico tra due genitori divorziati? L’ assegno unico va a sostituire l’ assegno familiare?
Buongiorno, ho presentato domanda all Inps per l’assegno unico universale in quanto ho una figlia di 17 anni (domanda accolta).
Nel mese di maggio 2022 diventerà maggiorenne, volevo sapere se è necessario presentare una nuova domanda o se l’Inps in maniera automatica procederà a corrispondere il nuovo importo spettante.
Grazie mille per la risposta.
Buongiorno, trova tutte le informazioni qui https://www.ticonsiglio.com/assegno-unico-figli-maggiorenni/ nel paragrafo dedicato al caso della maggiore età raggiunta dopo la domanda.
buonasera, io sono il padre divorziato di una bambina minorenne ,ha sempre percepito gli assegni familiari la madre fino ad oggi, avevamo al 50% solo le detrazioni .
DOMANDA? : Ho concesso alla madre di prendersi anche ad oggi diciamo questo assegno unico ,IO HO DIRITTO ANCORA DELLE DETRAZIONI AL 50% …… DEVO DICHIARARE MIA FIGLIA ANCORA CON LE DETRAZIONI AL 50% ?????? grazie per la risposta.
Le detrazioni per i figli a carico fino a 21 anni non ci sono più da marzo 2022, vengono sostituite dall’assegno unico.