Reddito di cittadinanza 2023: requisiti ISEE, domanda, importo

La guida sul Reddito di Cittadinanza per comprendere come funziona, a chi spetta e come presentare domanda

reddito di cittadinanza

In questa guida diamo tutte le informazioni utili sul Reddito di cittadinanza con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio in vigore dal 1° gennaio 2023 e il Decreto Lavoro divenuto legge che ha condotto alla fine di questa misura.

Spieghiamo quali sono i requisiti ISEE, come funziona, a chi spetta, quanto dura, qual è l’importo in denaro erogato con esempi, e come fare domanda online, presso gli Uffici postali o tramite i CAF. Segnaliamo che la misura sarà cancellata e verrà sostituita dal 1° gennaio 2024 dall’Assegno di inclusione, che avrà un importo minore per i nuclei “occupabili” oltre ad altre regole su durata e requisiti.

In questa guida dettagliata facciamo chiarezza sulle regole relative al Reddito di Cittadinanza in vigore nel 2023 fino alla sua sostituzione, da come richiederlo a quanto ammonta, fino alle sanzioni previste.

COS’È IL REDDITO DI CITTADINANZA 2023

Il Reddito di cittadinanza è una misura per contrastare la povertà, la diseguaglianza e l’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro, della libera scelta del lavoro e del diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione e alla cultura.

Come? Attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale di soggetti esposti al rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro. In sostanza chi beneficia del Reddito di cittadinanza ottiene un importo in denaro mensilmente e una serie di aiuti volti all’inserimento lavorativo.

Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di cittadinanza assume la denominazione di Pensione di cittadinanza (PdC). Il Reddito di Cittadinanza è stato introdotto dal Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26.

La misura è stata per molti aspetti modificata dalla Legge di Bilancio 2022, come spieghiamo in questo articolo ma, è dal 1° gennaio 2023 che è stata completamente rivista, in attesa della sua cancellazione dal 2024. Il Decreto Lavoro convertito in Legge introduce al suo posto, già dal 1° settembre 2023, il Supporto per la formazione e il lavoro, fino ad arrivare all’Assegno di inclusione che verrà introdotto dal 1° gennaio 2024.

Ma vediamo, più da vicino, quali sono le novità sul Reddito di Cittadinanza.

NOVITÀ REDDITO DI CITTADINANZA 2023

Come anticipato il Reddito di cittadinanza è stato più volte ritoccato, l’ultima volta con la Legge di Bilancio 2023 che ha previsto una stretta della misura, in particolare nei confronti di coloro che sono abili al lavoro. Il testo introduce, rispetto alle regole del RdC valide fino al 31 dicembre 2022, le seguenti modifiche:

  • le persone tra 18 e 59 anni, abili al lavoro, ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni, hanno diritto al Reddito di Cittadinanza per un massimo di 7 mensilità. Non più, quindi, a 18 mensilità rinnovabili come è stato nel 2021 e nel 2022. Su questa fase transitoria e su come funziona, vi consigliamo di leggere il nostro focus;

  • per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del Reddito è subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo previsto dalla legge;

  • decadenza del beneficio al rifiuto già della prima offerta di lavoro anche se non congrua, e non più alla seconda, anche se perviene nei primi 18 mesi di fruizione del Rdc;

  • obbligo di residenza in Italia per tutti coloro che percepiscono il Reddito, pena la decadenza del sussidio;

  • il maggior reddito da lavoro percepito in forza di contratti di lavoro stagionale o intermittente non concorrerà dal 2023 alla determinazione del beneficio economico entro il limite massimo di 3.000 euro lordi;

  • novità per la componente Rdc relativa all’affitto. Ovvero, la componente del Reddito pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, corrisposta ad integrazione del Rdc dei nuclei familiari residenti in abitazione in locazione fino ad un massimo di 3.360 annui, sia erogata direttamente al locatore dell’immobile risultante dal contratto di locazione. Sarà poi il locatore stesso, ovvero il proprietario, a usarla per il pagamento parziale o totale del canone;

  • un periodo di almeno 6 mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale obbligatori per tutti coloro che percepiscono il Reddito, pena la decadenza;

  • più controlli sulla fruizione del Reddito di Cittadinanza.

Inoltre, si precisa che il Governo ha già annunciato l’abrogazione delle norme istitutive del Reddito, nonché il rinnovo della pensione di cittadinanza dal 1° gennaio 2024. Prevista anche – in sostituzione del RdC nel 2024 – l’istituzione di un Fondo per il sostegno alla povertà e all’inclusione attiva. Per conoscere tutti i dettagli sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, che vi illustriamo in questo focus.

ADI E SFL, LE NOVITÀ DEL DECRETO LAVORO

Le modifiche citate non fanno altro che preparare l’arrivo dell’Assegno di inclusione, la nuova misura che prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024. Ma, già dal 1° settembre 2023 arriverà una misura transitoria per gli “occupabili”, ovvero il “supporto per la formazione e il lavoro“. In linea generale, il nuovo RdC si differenzierà a seconda dei destinatari: i “non occupabili” (famiglie povere dove c’è almeno un minorenne, un anziano over 60 o un disabile) dagli “occupabili” (famiglie povere composte da persone tra i 18 e i 59 anni di età con un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro annui).

L’indennità del SFL sarà pari a 350 euro al mese per gli occupabili. Per i non occupabili l’importo dell’ADI sarà, invece, non inferiore a 480 euro annui e non superiore a 6.000 euro annui (varia da 40 a 500 euro al mese) moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza. La quota per l’affitto è pari a circa 280 euro. Il tetto ISEE non deve superare il tetto di 9.360 euro all’anno. Per approfondimenti vi consigliamo di leggere il nostro focus dedicato all’Assegno di inclusione.

Ma ora andiamo a vedere tutti i dettagli sul Reddito di Cittadinanza con le regole operative fino a settembre 2023.

A CHI SPETTA IL REDDITO DI CITTADINANZA

Puoi richiedere il Reddito di Cittadinanza se possiedi i seguenti requisiti generali:

  1. sei un cittadino italiano o europeo, o familiare di un cittadino italiano o europeo titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o soggiornante di lungo periodo, o titolare di protezione internazionale;

  2. sei residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;

  3. hai compiuto 18 anni;

  4. sei disoccupato o inoccupato;

  5. hai un ISEE inferiore a 9.360 euro l’anno;

  6. possiedi un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui;

  7. il tuo patrimonio mobiliare (finanziario) non supera 6.000 euro. Questo limite viene accresciuto di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementabile di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Nel caso di famiglie con persone disabili i valori massimi previsti vengono incrementati di 5.000 euro per ogni componente con disabilità media e di 7.500 euro per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente. Per i pensionati che vivono al di sotto della soglia di povertà e che intendono beneficiare della Pensione di cittadinanza, invece, il limite di 6.000 euro per il patrimonio finanziario è esteso ad 8.000 euro per le coppie;

  8. il valore del reddito familiare è inferiore ad una soglia di 6.000 euro l’anno, incrementata a 7.560 euro per la PdC e a 9.360 euro per i nuclei familiari che risiedano in abitazione in locazione, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza prevista del decreto legge, che è pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni altro membro di età maggiore di 18 anni e di 0,2 per ogni componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1. Per approfondimenti vi consigliamo di leggere il nostro articolo dove spieghiamo cos’è e come funziona la scala di equivalenza ISEE;

  9. tu e gli altri membri del tuo nucleo familiare (se non vivi da solo) non siete intestatari e non avete piena disponibilità di autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi precedenti la richiesta del RdC, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima nei 2 anni antecedenti alla stessa, esclusi i mezzi per i quali è prevista un’agevolazione fiscale a favore delle persone disabili;

  10. tu e gli altri membri del tuo nucleo familiare non siete intestatari e non avete piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto di cui all’articolo 3, comma 1, del d.lgs. 18 luglio 2005, n. 171;

  11. non sei sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, e non hai subito condanne definitive, nei dieci anni precedenti la richiesta di RdC, per uno dei delitti indicati negli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640 bis del codice penale.

Non puoi richiedere il Reddito di cittadinanza (ma il tuo nucleo familiare può richiederlo) se sei disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nel limite di 12 mesi successivi alla data delle dimissioni, eccetto che nel caso di dimissioni per giusta causa.

QUANTO DURA E QUAL È L’IMPORTO

Il Reddito di cittadinanza viene concesso per un periodo di 18 mesi, a decorrere dal giorno successivo a quello della richiesta. Dal 1° gennaio 2023, il periodo di concessione del RdC si riduce da 18 a un massimo di 7 mesi per i cosiddetti “abili al lavoro”. Parliamo, cioè, di persone tra 18 e 59 anni che non hanno patologie invalidanti al lavoro e che non abbiano nel nucleo familiare:

  • disabili;
  • minori;
  • persone a carico con almeno 60 anni.

Tali percettori hanno diritto al Reddito di Cittadinanza per un massimo di 7 mensilità, ma per tutti gli altri, la durata del beneficio resta invariata anche per il 2023.

L’importo mensile è pari ad un dodicesimo del valore annuale. Il RdC è rinnovabile, previa sospensione di 1 mese tranne nei casi di “abilità al lavoro” descritti. Nel caso di Pensione di cittadinanza il periodo di sospensione non viene applicato. Il beneficio è compreso tra 480 e 9.360 euro l’anno, ed è composto da una integrazione al reddito e da un sostegno economico per contribuire alle spese di affitto, fino ad un massimo di 3.360 euro annui (1.800 euro nel caso di Pensione di cittadinanza), o di mutuo, fino al limite di 1.800 euro l’anno. Viene riconosciuto dall’Inps ed è erogato tramite un’apposita carta prepagata, la Carta Reddito di Cittadinanza.

CUMULABILITÀ DEL REDDITO DI CITTADINANZA

Coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza possono beneficiare anche delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche e alla compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate. La misura è compatibile anche con l’assegno unico universale per i figli. Inoltre è cumulabile con la NASpI, con la DIS-COLL e con altre forme di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.

Per approfondire vi rimandiamo inoltre al nostro articolo che spiega come e quanto sono compatibili Reddito di cittadinanza e Assegno unico.

CALCOLO DEL REDDITO DI CITTADINANZA 2023

Per conoscere l’importo del Reddito cittadinanza è necessario applicare la seguente formula: [(soglia massima di reddito familiare x parametro scala equivalenza – reddito familiare) + contributo locazione o mutuo] / 12 mensilità.

  • In sostanza il beneficio economico totale si compone di due parti:
  • un’importo come integrazione al reddito familiare che si determina moltiplicando la soglia massima (6.000 Euro per il RdC e 7.560 euro per la PdC) per la scala di equivalenza, sottraendo il proprio reddito familiare. Per approfondimenti vi consigliamo di leggere il nostro articolo dove spieghiamo cos’è e come funziona la scala di equivalenza ISEE;
  • un’importo opzionale aggiuntivo solo per chi è in affitto o ha un mutuo. Nel caso di affitto si ottiene un importo annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro (1.800 euro per la Pensione di cittadinanza). Come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023 però, questa quota, dal 1° gennaio, dovrà essere erogata direttamente al locatore dell’immobile e non ai beneficiari. Nel caso di mutuo, invece, il beneficiario ottiene un importo pari al massimo alla rata del mutuo che però non può superare 1.800 euro.

L’importo totale spettante si divide per le 12 mensilità in quanto è prevista un’erogazione mensile del contributo. Bisogna infine tener conto che l’importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro mensili).

Ti segnaliamo che l’INPS nel 2022 ha predisposto un apposito strumento per simulare il calcolo del Reddito e della Pensione di Cittadinanza. Mettiamo a tua disposizione questa utile guida in corso di aggiornamento al 2023 con tutte le indicazioni su come si usa e come simulare il calcolo, e questo approfondimento su come calcolare il Reddito di Cittadinanza, con esempi pratici.

COME SI DETERMINA IL REDDITO FAMILIARE

In base al comma 2 dell’art. 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013 il reddito familiare ai fini del RdC viene calcolato effettuando la somma delle seguenti componenti:

  • reddito complessivo ai fini IRPEF;
  • redditi soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo di imposta;
  • altre componenti reddituali esenti da imposta;
  • redditi da lavoro dipendente prestato all’estero tassati esclusivamente nello stato estero in base alle vigenti convenzioni contro le doppie imposizioni;
  • proventi derivanti da attività agricole per le quali sussiste l’obbligo alla presentazione della dichiarazione IVA;
  • assegni per il mantenimento di figli effettivamente percepiti;
  • trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, percepiti da amministrazioni pubbliche, se non sono già inclusi nel reddito complessivo ai fini IRPEF;
  • redditi fondiari relativi ai beni non locati soggetti alla disciplina dell’IMU, non indicati nel reddito complessivo ai fini IRPEF;
  • reddito figurativo delle attività finanziarie;
  • reddito lordo dichiarato ai fini fiscali nel Paese di residenza da parte degli appartenenti al nucleo iscritti nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE), convertito in euro.

Secondo quanto previsto dall’ultima Legge di Bilancio, dal 2023 il maggior reddito da lavoro percepito in forza di contratti di lavoro stagionale o intermittente non concorrerà alla determinazione del beneficio economico entro il limite massimo di 3.000 euro lordi.

ESEMPI DI REDDITO DI CITTADINANZA E DI PENSIONE DI CITTADINANZA

Quanto prende una sola persona con il Reddito di Cittadinanza? E una famiglia? Ecco alcuni esempi del Reddito di cittadinanza e di Pensione di cittadinanza che puoi percepire, in base alla composizione del tuo nucleo familiare e alla tua situazione economica:

  • se sei una persona che vive da sola, hai diritto ad un RdC fino a 780 euro al mese, di cui fino a 500 euro come integrazione al reddito e 280 euro di contributo per l’affitto, oppure 150 euro di contributo per il mutuo;
  • se fai parte di una famiglia composta da 2 adulti e 2 figli minorenni, il tuo nucleo familiare può percepire fino a 1.180 euro al mese di RdC, di cui fino a 900 euro mensili come integrazione al reddito e 280 euro di contributo per l’affitto , oppure 150 euro di contributo per il mutuo;
  • se fai parte di una famiglia composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 1 figlio minorenne, il tuo nucleo familiare può percepire un Reddito di cittadinanza fino a 1.280 euro mensili, composto da una integrazione reddituale fino a 1.000 euro più 280 euro al mese di contributo per l’affitto, oppure 150 euro di contributo per il mutuo;
  • se fai parte di una famiglia composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 2 figli minorenni, il tuo nucleo familiare ha diritto ad un Reddito di cittadinanza fino a 1.330 euro al mese, con una integrazione al reddito fino a 1.050 euro e un contributo per l’affitto o per il mutuo pari a, rispettivamente, 280 euro o 150 euro;
  • se sei un pensionato che vive da solo e non ha una casa di proprietà, puoi accedere ad una PdC di 780 euro al mese, comprensiva di un contributo di 150 euro per l’affitto;
  • se sei un pensionato, vivi da solo, hai una casa di proprietà e ricevi solo una pensione di invalidità, al posto di quest’ultima puoi ricevere una Pensione di cittadinanza di 630 euro mensili;
  • se fai parte di una coppia di pensionati, che vive in un appartamento in affitto, avete diritto ad una integrazione alla pensione che possa garantirvi di raggiungere un importo di 1.032 euro al mese.

Ricordiamo che dal 1° gennaio 2023, la quota RdC relativa ai contributi per l’affitto viene concessa direttamente al locatore dell’immobile e non più, come avveniva fino al 2022, ai beneficiari della misura.

COME FARE DOMANDA

Se possiedi i requisiti idonei, puoi richiedere il Reddito di cittadinanza con una delle seguenti modalità:

Dopo l’ultimo aggiornamento del 15 luglio 2022 (annunciato con il messaggio INPS 14 luglio 2022, n. 2820), è stata aggiornata la domanda telematica di Reddito di Cittadinanza (RdC) e Pensione di cittadinanza (PdC) sul sito INPS con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023. La nuova domanda è disponibile attraverso i seguenti canali:

Le domande prevedono, oltre al diretto inserimento nel sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, anche la possibilità per il richiedente di seguire un iter a parte rispetto al nucleo familiare (come spiegato nel Messaggio n° 3684 del 07-10-2022). Inoltre, vi sono anche specifiche sezioni relative alle dichiarazioni in merito alle misure cautelari e alle condanne per alcuni reati. Per conoscere tutti i dettagli e avere consigli utili e pratici ti invitiamo a leggere l’approfondimento su come presentare domanda per il Reddito di Cittadinanza.

Dopo aver presentato la domanda, ti ricordiamo che puoi aggiornare o modificare i dati inseriti. Visita questa pagina per tutte le informazioni su come effettuare la modifica o l’aggiornamento delle informazioni, e sulle variazioni possibili.

REDDITO DI CITTADINANZA PAGAMENTO

Una volta fatta domanda, l’INPS procede con la verifica dei requisiti. In caso di accoglimento, il RdC viene erogato attraverso una carta prepagata di Poste Italiane, la Carta Reddito di cittadinanza, che può essere utilizzata per acquistare beni, pagare utenze, prelevare contanti ed effettuare bonifici, ma non per attività quali il gioco d’azzardo. L’importo spettante viene caricato sulla card ogni mese, a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda. Puoi ritirare la Carta RdC presso un Ufficio postale che ti viene comunicato da Poste Italiane, insieme al tuo codice identificativo personale (PIN), indispensabile per attivarla e usarla. Per conoscere come verificare il saldo e i movimenti puoi seguire le indicazioni che trovi in questa pagina.

REGOLE A CUI DEVONO SOTTOSTARE I PERCETTORI DI RDC

La misura del RdC ha lo scopo di garantire l’inserimento o il reinserimento lavorativo e sociale del beneficiario. Dunque, se rientri tra i beneficiari, devi attivarti partecipando ad un percorso personalizzato, che può comprendere attività formative o per la riqualificazione professionale, opportunità professionali e la partecipazione ad attività al servizio della comunità mediante i PUC che vi illustriamo in questa pagina. In particolare:

  • come già stabilito dalla Legge di Bilancio 2022, per tutti i componenti del nucleo familiare la domanda di Rdc equivale alla DID;

  • la Legge di Bilancio 2023 ha stabilito l’obbligo di un periodo di almeno 6 mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale obbligatori per tutti coloro che percepiscono il Reddito, pena la decadenza;

  • per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del Reddito è subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo previsto dalla legge.

Restano esclusi, però, da tali obblighi soltanto:

  • minorenni;
  • beneficiari del RdC pensionati;
  • beneficiari della Pensione di cittadinanza;
  • persone con oltre 65 anni di età;
  • disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% o invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%, non vedenti, sordomuti, invalidi di guerra, se non è previsto il collocamento mirato;
  • soggetti già occupati o che frequentano un regolare corso di studi o di formazione;
  • soggetti con carichi di cura (cosiddetti ‘caregiver’) che si occupano di componenti familiari minori di tre anni o disabili gravi e non autosufficienti.

Inoltre, per poter fruire del RdC, devi:

  • sottoscrivere il Patto per il Lavoro con un Centro per l’Impiego;
  • sottoscrivere il Patto per l’Inclusione Sociale, che coinvolge sia i servizi sociali che i Centri per l’Impiego, se non sei in condizione di lavorare.

Se sei affetto da una disabilità tale da non consentire un accesso al mondo del lavoro o assisti figli di età inferiore ai 3 anni oppure individui non autosufficienti, sei esonerato dalla sottoscrizione del Patto per il Lavoro e del Patto di Inclusione.

Se hai sottoscritto il Patto per il Lavoro, il Centro per l’Impiego ti proporrà fino a un’offerta di lavoro (non più 2 come avveniva nel 2022), a prescindere dai requisiti di distanza e alla durata del periodo di disoccupazione. Se rifiuti l’opportunità di impiego proposta, perdi il RdC.

Dal 2022, in base ad una novità introdotta dal Decreto Aiuti, le regole per la decadenza saranno applicate anche se a presentare la proposta di lavoro “congrua” (oppure no viste le novità in vigore dal 1° gennaio 2023) è direttamente un datore di lavoro privato. A tal fine, il datore di lavoro proponente sarà chiamato a comunicare il rifiuto al Centro per l’impiego territorialmente competente.

CARATTERISTICHE DELL’OFFERTA DI LAVORO

Con la Legge di Bilancio 2023, si perde il diritto al Reddito di Cittadinanza nel 2023 già rifiutando la prima offerta di lavoro anche non congrua. Si precisa che si ritiene congrua l’offerta di un lavoro a tempo determinato o parziale, nonché l’offerta di lavoro a tempo indeterminato, in una sede entro 80 km o 100 minuti di viaggio dal luogo di residenza. Dal 1° gennaio 2023, anche se la proposta di lavoro (con qualsiasi tipo di contratto) arriva al di fuori degli 80 km o dei 100 minuti di viaggio e cioè anche se non è “congrua”, un rifiuto comporterà la perdita del sussidio. Ciò vale anche qualora la proposta arrivi nei primi 18 mesi di fruizione del RdC.

Ricordiamo, inoltre, che i beneficiari del Reddito di cittadinanza hanno anche l’obbligo di svolgere lavori di pubblica utilità per conto del proprio Comune. Per tutte le informazioni puoi leggere questo approfondimento.

SANZIONI PREVISTE

Se non rispetti le regole per usufruire della misura Reddito di cittadinanza puoi incorrere in sanzioni che vanno dalla perdita del beneficio alla pena della detenzione. Vediamo, nello specifico, quelle principali previste dalla normativa, vigente.

Perderai il beneficio se:

  • non sottoscrivi il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale;
  • non partecipi alle iniziative formative obbligatorie senza giustificazione;
  • non aderisci ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni;
  • rifiuti la prima offerta di lavoro anche non congrua;
  • non concludi il percorso scolastico obbligatorio;
  • non risiedi più in Italia;
  • non aggiorni le autorità competenti sulle variazioni del tuo nucleo familiare;

Invece, puoi andare incontro a una pena detentiva da 2 a 6 anni di carcere, se fornisci dati falsi oppure alla pena della reclusione da 1 a 3 anni, se ometti di comunicare variazioni del reddito o del patrimonio. Altre sanzioni prevedono la sospensione, revoca o decurtazione del beneficio, negli specifici casi dettagliatamente descritti nel Decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4.

LAVORO AGRICOLO PERCETTORI REDDITO CITTADINANZA

Il Decreto Rilancio ha introdotto la possibilità di svolgere lavori agricoli per i beneficiari del Rdc. I percettori possono, infatti, stipulare contratti a termine, di durata non superiore a 30 giorni, con datori di lavoro del settore agricolo, senza subire la perdita o riduzione del beneficio. I rapporti lavorativi possono essere rinnovati per altri 30 giorni.

L’INPS ha fornito tutti i chiarimenti e le istruzioni operative sul lavoro agricolo per i percettori del Reddito di cittadinanza attraverso il messaggio n. 2423 del 12-06-2020. L’Istituto ha specificato che non è necessario, per queste prestazioni lavorative, trasmettere il modello ‘RdC/PdC – com Esteso’ per comunicare i redditi percepiti.

INCENTIVI PER LE AZIENDE E PER LE NUOVE IMPRESE

Le imprese che assumono chi beneficia del Reddito di Cittadinanza, possono usufruire di un incentivo maggiorato nel 2023. Infatti, con la Legge di Bilancio 2023, il Parlamento ha rinforzato lo sgravio contributivo totale previsto per chi assume i beneficiari del Rdc, fino a un massimo di 8.000 euro (il limite era fissato fino al 2022 a 6.000 euro), per chi assume a tempo indeterminato o stabilizza i percettori.

Uno sgravio che riguarderà anche le donne e gli under 36 e che potrebbe essere un valido aiuto nella ricollocazione professionale. Escluse dagli incentivi le assunzioni con contratti a tempo determinato o quelli di altre tipologie. Inoltre, con la nuova Legge di Bilancio, viene data la possibilità di cumulare il Reddito di Cittadinanza con i redditi da lavoro stagionale, entro il limite di 3.000 euro l’anno.

L’obiettivo è contrastare il fenomeno della mancanza di lavoratori nel turismo. I percettori di RdC potrebbero guadagnare “l’extra reddito” senza temere una riduzione dell’importo del sussidio a cui hanno diritto. Dal 2024, lo sgravio cambia con l’introduzione dell’ADI, come vi spieghiamo in questo focus.

Invece, ai beneficiari del RdC che intendono avviare un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa, dovrebbero essere confermati gli incentivi per le imprese e per l’autoimprenditorialità, che vi abbiamo illustrato nel nostro approfondimento dedicato.

ADDIO AL REDDITO DI CITTADINANZA DAL 2024

Come stabilito dalla Legge di Bilancio e per una chiara volontà politica, nel 2023 parte una fase transitoria, prima dello stop definitivo al Reddito di Cittadinanza. Dal 1° gennaio 2024, il Parlamento ha deciso per lo stop al Reddito di Cittadinanza e la misura sarà sostituita da una nuova riforma di accompagnamento e reintegro al mondo del lavoro. Con il risparmio previsto dalla stretta del 2023, pari a 734 milioni di euro circa, sarà finanziato un apposito fondo gestito dai Comuni che sosterrà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione. A definire le regole attive dal 2024 e quelle transitorie, valide dal 1° settembre 2023, è il Decreto Lavoro convertito in Legge.

Dal 1° settembre è attivo anche il nuovo portale web SIISL per l’inclusione sociale e lavorativa, previsto dal Decreto Lavoro convertito in Legge per la gestione dell’Assegno di Inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro.

RIFERIMENTI NORMATIVI, GUIDA INPS E INFORMAZIONI UTILI

Ti segnaliamo che è disponibile una pagina web dedicata alle domande frequenti (FAQ) sul Reddito di cittadinanza, attraverso la quale puoi anche chiedere supporto, compilando l’apposito form online accessibile cliccando su ‘Chiedi Supporto’.

Aggiorneremo nel tempo questa guida con le nuove disposizioni ed eventuali approfondimenti utili. Ogni giorno aiutiamo gratuitamente milioni di lavoratori e famiglie.

ALTRI AIUTI E COME RESTARE INFORMATI

Per scoprire altri aiuti, agevolazioni e bonus per disoccupati, persone e famiglie è disponibile questa pagina. Vi consigliamo anche il nostro articolo su come cambia il reddito di cittadinanza da settembre 2023, questo focus sulla fase di transizione, in attesa dell’assegno di inclusione e il nostro approfondimento sul nuovo piano di assunzioni Neet (anche se beneficiari di RdC).

A vostra disposizione la guida alla nuova pensione di cittadinanza. Per approfondire vi rimandiamo inoltre al nostro articolo che spiega come e quanto sono compatibili Reddito di cittadinanza e Assegno unico. Da leggere, la nostra sezione sugli aiuti alle famiglie.

Sappiamo invece a chi continuerà ad essere erogato il reddito di cittadinanza nel 2024, e vi consigliamo di approfondire.

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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87 Commenti

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  1. Ma in un nucleo familiare la domanda per il Rdc deve essere fatta solo dal capo famiglia o la domanda deve farla ogni individuo in quel nucleo?

  2. Mia figlia maggiorenne vive con noi genitori, perchè essendo inoccupata non può pagarsi l’affitto e quindi per questo motivo non può avere la possibilità di integrarsi al lavoro. Vorrei dire al vice premier Di Maio, nonchè ministro del MISE, che prima delle elezioni legislative, aveva promesso a tutti i disoccupati italiani il reddito di cittadinanza, ed è per questo motivo che l’abbiamo votato, non aveva specificato bene tutti i trabbocchetti che ci stanno e tutti i paletti e gli ostacoli che la gente deve superare per avere il reddito, altrimenti non li avrebbe presi tutti i milioni di voti, dico bene onorevole?

    • Sua figlia se ha più di 26 anni e non è convivente, quindi costituisce nucleo familiare a sé, può fare domanda per rdc.

  3. Buongiorno,
    premesso di rientrare nel limite Isee previsto, nucleo familiare composto da tre persone: madre (unico soggetto che lavora) e due figli (entrambi universitari) è possibile fare richiesta del reddito di cittadinanza? La domanda è intesa soprattutto a capire se, vista la condizione di studenti universitari, questi sono tenuti all’obbligo della sottoscrizione del Patto per il Lavoro con un Centro per l’Impiego per poi essere costretti a scegliere se rinunziare alle – eventuali – offerte di lavoro o dover interrompere gli studi universitari.
    Altra domanda: l’incremento reddituale che il reddito di cittadinanza determinerà all’interno del nucleo familiare nel 2019, quanto o come inciderà nell’anno successivo in sede di dichiarazione Isee 2020? in pratica… non è che ciò che entrerà quest’anno economicamente facendo salire il reddito del nucleo familiare, il prossimo anno potrebbe determinare l’esclusione/limitazione del beneficio di alcuni servizi legati all’Isee?
    Grazie
    Antonio

    • Che io sappia coloro che sono iscritti ad un corso di studi o di formazione, possono NON dare disponibilità lavorativa.

  4. Buonasera Ministro Di Maio so che non mi risponderà, però gli devo fare una domanda ,ho visto che è uscito un articolo che diceva, a chi ha il reddito di cittadinanza, ci sono gli sgravi fiscali per chi assume ed io che non posso avere il reddito di cittadinanza perchè mia moglie lavora, cosa devo fare a 54 anni? Per voi mi posso anche suicidare non vi interessa nulla, mi dispiace dire questo, ma la realtà è questa, ormai noi a questa età siamo carne da Macello. Grazie se mi darà la risposta ma ci credo poco ormai voi siete sistemati e io posso anche morire per voi.

    • Domenico buonasera sono una consulente di orientamento di Genova, a 54 anni direi che possa usufruire degli sgravi Over 50 previsti dalla Legge Fornero e se è disoccupato veda nella sua città se per quanto riguarda le politiche attive, il centro per l’impiego abbia qualche bando regionale

  5. Buongiorno, vorrei capire perché i ragazzi che, a questo punto hanno la sfortuna sia di essere disoccupati dopo aver studiato anni ed essersi anche laureati, sia la sfortuna di vivere in famiglia con un genitore che lavora e che supera di poco i 9.630,00 euro di ISEE e quindi non poter rientrare neanche ad iscriversi nella piattaforma almeno per la ricerca di un lavoro. Come al solito vengono penalizzate le persone perbene che hanno sempre pagato le tasse e fatto tanti sacrifici per poter portare avanti una famiglia e alla fine che cosa succede? Che le persone che non hanno mai fatto nulla per cercarsi un lavoro si ritrovano a poter accedere a questa piattaforma e ricevere anche un reddito seppur minimo e ragazzi che non possono accedere da nessuna parte per poter essere assunti e formarsi una propria famiglia. Come possono fare?

  6. Mia figlia è iscritta al centro di lavoro da ben 12 anni, non percepirà il reddito poiche sta nel mio nucleo familiare, ora non percependo il RDC non sarà mai chiamata dal centro di lavoro, a me sembra una vera ingiustizia….

  7. sono pienamente d’accordo con Giuseppe, reddito ingiusto perché lascia fuori gli altri giovani disoccupati che vivono in una famiglia con un reddito isee superiore. Saranno beneficiati ancora una volta tutti quelli che vivono con un lavoro nero magari anche redditizio.Queste persone che risultano disoccupate e senza reddito mi dite come hanno fatto a portare avanti una famiglia? sicuramente nascondono attività a nero difficilmente rintracciabili. Sarebbe stato più facile dare questi soldi alle aziende che assumono giovani disoccupati con voglia di lavorare e costruirsi un futuro. Legge assolutamente ingiusta, meditate italiani, meditate.

  8. Buongiorno,

    Se possibile, vorrei un chiarimento in merito al reddito di cittadinanza.

    Ho un Figlio di 36 anni disoccupato da oltre due anni e da quattro mesi non percepisce più l’assegno ASPI, ne altri redditi di qualsiasi genere.

    Ufficialmente risulta residente in casa nostra (mia e di mia moglie, 1^ casa) e facente parte dello stesso nucleo familiare, naturalmente non a carico ai fini irpef ecc.

    In pratica però, non convive con noi perché abita in altro immobile, di altro comune, sempre di nostra proprietà e tenuto a disposizione come seconda casa, non affittato ma dato per l’appunto, ad uso gratuito al figlio, senza alcuna formalità o comunicazione burocratica a qualsiasi Ente.

    Pertanto avrei due domande da farvi: la prima è:
    NELLE SUDDETTE CONDIZIONI MIO FIGLIO HA TITOLO AL REDDITO DI CITTADINANZA?
    La seconda:
    SE NO, COSA DOVREBBE FARE PER AVERNE TITOLO?
    Nel ringraziarvi per un eventuale gentile riscontro, Vi invio cordiali saluti.
    S. C.

  9. reddito ingiusto in quanto viene dato solo a coloro che fa parte di una famiglia che rispetta i requisiti , ma lasciando soli i giovani disoccupati che fanno parte di quelle famiglie leggermente piu agiate, creando disparità di trattamento fra i giovani, dando cosi più opportunità ai cosiddetti furbi, i quali si sono sempre sottratti alle tasse , vorrei sapere come hanno fatto a vivere tutto questo tempo senza reddito, inoltre altrettanto i pensionati poveri che si sono sempre sottratti ai loro doveri di cittadini italiani, i quali avranno la stessa pensione di chi ha versato i contributi, trovo tutto questo totalmente ingiusto, altrettanto i cinque stelle che inizialmente avevano promesso a tutti purchè risultavano disoccupati, ora invece ritrattano stringendo la platea, di fatto hanno preso in giro gli italiani onesti che hanno sempre pagato le tasse, spero ce i cittadini riflettano sul comportamento dei cinque stelle, e puniranno il loro comportamento.

    • Mi dispiace che, la pensiate così. Le persone non sono tutte furbe. Non avendo tutti la fortuna di vivere in famiglie un poco benestanti, anche dieci euro che magari lei da ai suoi figli senza problemi per altri ne vorrebbero cento e non li hanno. Sicuramente ci saranno furbate assurde ma le posso garantire che arriveranno da quelli che non ne hanno di questi problemi ma che alle dieci euro che già hanno, ne aggiungeranno altri mille. Non è solo un problema di giovani che aspirano ad un lavoro, giustamente, ma che non hanno il problema della bolletta o del pane che non sanno neanche se c’è o no a casa perché tanto lo trovano. Mio marito si ammazza di lavoro per quattro euro all’ora!!! Non vi fermate solo ai vostri bisogni. Il terzo mondo, esiste anche qui da noi.

  10. Salve. Io sono separata in attesa del divorzio, ho 2 figli maggiorenni in casa disoccupati ed un compagno lavoratore stagionale. Non mi sembra giusto il fatto che il mio compagno, pur essendo cittadino italiano ed essendo tornato 4 anni fa dalla Germania, non solo non ha diritto lui, ma fa perdere un’opportunità ai miei figli di essere assunti da qualcuno. Non è giusta questa condizione.

  11. Avrei fatto una cosa molto più semplice. Avrei dato 780 euro a quelle imprese disposte ad assumere e formare, se necessario il personale assunto anche a tempo determinato, per un periodo di prova, successivamente trasformato a tempo indeterminato, naturalmente, se il lavoratore, durante il periodo di prova abbia dimostrato interesse.

    • Infatti se un’azienda assume un percettore del reddito la rimanenza delle mensilita che non ha percepito va all ‘azienda

      • Infatti! Il RDC è una Politica Attiva per il Lavoro. L’obiettivo è l’inserimento al lavoro con un sostegno al Reddito per il disoccupato che cerca lavoro. Per cui prima si viene inseriti, più è alta la “dote” che il disoccupato porta a vantaggio dell’azienda che assume. Lo scopo della norma è proprio questo, esattamente come era per la Naspi e in precedenza per la Mobilità

  12. Il reddito dovrebbe essere individuale.
    Ci sono tante persone sconosciute che vivono insieme per dividere le spese dell’affitto.
    Nel loro caso non sono un nucleo familiare e quindi non si può ragionare sul reddito complessivo.Se tra di loro c’è un disoccupato non otterrà il reddito proprio perché uno dei requisiti è il reddito complessivo.
    Assurdo!!!

  13. Trovo indicativo il Rdc ma io vorrei sapere la pensione minima viene integrata fino 780 euo con la pensione di cittadinanza avendo io la minima a 507 euro + la Pensione di invalidità civile 100/100 di 285euro avrò l’integrazione una delle due.

  14. Salve, volevo sapere come funziona nel caso che la persona che deve sottoscrivere un patto per il lavoro ha un invalida’ pari al 60% e non percepisce nessuna pensione, vive da sola, ha un contratto par time a tempo determinato ed ha un isee inferiore a €2.500. Viene inserita in una lista lavorativa diversa ed esonerata dal dover affrontare i km di distanza?

  15. Come mai, un invalido che vive solo, deve continuare a percepire sempre e solo 285 euro di pensione e restare sempre povero?

  16. Salve, vorrei sapere se un soggetto ha diritto al reddito di cittadinanza se e’ domiciliato in un comune differente dalla sua residenza. Se si, il lavoro verrà cercato dove ha il domicilio?

  17. Quello che non è molto chiaro sono 12.700 euro (circa) del reddito familiare. Sono lordi o netti? E poi come fa una famiglia ad avere un reddito così basso ed un isee così alto? Vuol dire che in banca ha un bel po’ di soldi! A questo punto conviene separarsi e lo chiede solo il disoccupato.

  18. Potete spiegarmi: io percepisco il rei, ho una bambina di 6 mesi e ho letto che fino al compimento dei 3 anni potrò beneficiare senza avere l’obbligo di sottoscrizione del patto! Grazie a chi mi fa capire qualcosa.

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